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Le sette fake News più diffuse in avicoltura

di Ludovico Dipineto

Nelle odierne aziende zootecniche il vitello neonato non si alimenta dalla sua mamma, ma poco dopo la nascita, viene spostato in un’area dove trova un ambiente più consono alle sue esigenze. L’alimentazione avviene manualmente: gli operatori due volte al giorno somministrano il latte con biberon o secchi. Tale tecnica non permette di restituire informazioni utili (quantità di latte assunto, orari della poppata, velocità di assunzione). Inoltre, nei periodi caldi il latte ricostituito subisce sicuramente alterazioni, e l’aspetto igienico può essere carente.

Oggi con la zootecnia di precisione (Precision Livestock Farming), favorita dalla diffusione di nuove soluzioni tecniche, la modalità di allevare i vitelli sta cambiando con benefici importanti per l’allevatore e le produzioni. I recenti progressi della robotica soddisfano vecchie e nuove esigenze: benessere animale, alimentazione bilanciata e personalizzata (precision feeding), tracciabilità, movimento. Un sistema di alimentazione innovativo per la vitellaia è il CalfRail, una mangiatoia automatica mobile che si sposta nei singoli box e fornisce ai vitelli (circa 50) il latte fresco o ricostituito appena preparato (fino a 8 volte al giorno!) ad una temperatura sempre ottimale. Un braccio robotizzato mobile cammina automaticamente lungo una rotaia posta sopra la vitellaia e sosta ad ogni box affinché il vitello possa compiere la suzione grazie alla tettarella posta alla fine del braccio (che si autopulisce dopo ogni poppata).

La quantità di latte è preimpostata e può essere modificata nel corso del tempo. La presenza di un microchip di riconoscimento identifica il vitello, il sistema eroga precise quantità di latte stabilite in funzione dell’età e del piano Zootecnia di precisione: alimentazione e monitoraggio dei vitelli 4.0 I recenti progressi della robotica soddisfano vecchie e nuove esigenze: Gli alimenti che mangiamo sono sani? Da dove provengono? Queste sono alcune delle domande che i consumatori si pongono sul cibo. Spesso, oltre ad informazioni pertinenti e corrette, abbondano falsi miti e notizie false.

Ecco alcune risposte a sette fake news relative ai prodotti dell’avicoltura (carne e uova) che eliminano alcuni pregiudizi molto diffusi.

1. Il pollo da carne è allevato solo in gabbia: FALSO
L’allevamento a terra è l'unica forma di allevamento utilizzata per la produzione di carne avicola in tutta l’Unione Europea. Gli animali crescono in idonei capannoni in modo da permettere loro comportamenti naturali, nel completo rispetto del benessere. Gli animali, inoltre, hanno sempre a disposizione acqua e mangime.

2. Per aumentare la produzione, i polli sono sottoposti a trattamenti ormonali: FALSO
L'uso di ormoni e promotori della crescita nell'allevamento animale è vietata in tutta l'UE e, quindi, gli ormoni non vengono mai impiegati negli allevamenti italiani di polli e tacchini.

3. Le carni avicole sono ricche di residui di antibiotici: FALSO
Gli antibiotici possono essere somministrati solo dopo diagnosi e prescrizione di un medico veterinario e solo quando strettamente necessario, a scopo terapeutico e mai profilattico. Inoltre, l’animale è avviato al macello solo dopo un periodo di sospensione, cioè un adeguato tempo stabilito per legge tra l’ultima somministrazione e la commercializzazione delle carni e/o uova.

4. Il colore del guscio delle uova dipende dall’alimentazione: FALSO
Nonostante il consumatore italiano sia abituato alle classiche uova beige/rosate o bianche che troviamo comunemente nei supermercati, esistono alcune razze di galline che producono uova con colorazioni diverse. La colorazione è dovuta a particolari pigmenti naturali, principalmente di origine epatica, ed è su base genetica. Ciononostante, l’intensità del colore può dipendere dall’età, da stati patologici e dall’alimentazione. Le proprietà nutrizionali dell’uovo non sono correlate al colore del guscio.

5. Un tuorlo più colorato indica che l’uovo è più nutriente: FALSO
Il colore del tuorlo d’uovo è legato ai carotenoidi presenti nel mangime e al loro assorbimento intestinale. Non incide assolutamente sul profilo nutrizionale dell’uovo.

6. Il consumo di uova aumenta i valori di colesterolo ed espone a patologie cardiache e incidenti cerebrovascolari: FALSO
Il colesterolo è contenuto solo nel tuorlo, mentre l’albume ne è completamente privo. La dieta influenza solo per il 15-20% la colesterolemia e la maggior parte del colesterolo che si trova nel sangue, infatti, è prodotto dall’organismo stesso nel fegato. L’uovo è, invece, un limento insostituibile sulla nostra tavola: fonte di proteine, vitamine, minerali e altre sostanze benefiche. Un’ampia e recente metanalisi pubblicata sul British Medical Journal (BMJ 2019;366:l4897) è arrivata
alla conclusione che il rischio di infarto e ictus non aumenta consumando un uovo al giorno.

7. I filamenti biancastri vicino al tuorlo indicano che sono uova embrinate: FALSO
I filamenti che si notano in prossimità del tuorlo si definiscono calaze e sono il risultato della rotazione dell'uovo in ovidotto. Sono strutture di natura proteica che si ancorano ai poli dell'uovo. Sono strutture che nhulla hanno a che fare con la fecondazione. le uova presenti in commercio, infatti, sono uova non fecondate.

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